Avete presente “Hey You” dei Pink Floyd? Alla fine Roger Waters dice “together we stand divided we fall”. Ecco, con la lettura dei dati di Analytics è vero il contrario. Si, ok… il contesto non è proprio lo stesso, ma con Analytics, chi segmenta vince. (Con questa supposta di saggezza mi autoproclamo vincitrice del premio Pleonasticismo 2.0).
Google Analytics Solutions Gallery è un ottimo strumento per raggiungere il massimo risultato con il minimo dello sforzo: mette a disposizione dashboard, rapporti personalizzati e segmenti importabili direttamente nel proprio account. E’ qui che ho trovato il segmento avanzato “Work-place usage”.
Perché non creare l’omologo per il “non work place usage” e confrontare i due segmenti?
Cosa mi aspettavo?
Chi non si aspetta l’inaspettato, non scoprirà la verità [Eraclito] . Mi sa che la verità è molto lontana da me 😆 Mi aspettavo un sacco di ricerche / visite “esplorative” durante gli orari di lavoro, e la maggior parte delle entrate / transazioni negli orari serali, e invece?
La gente in ufficio lavora? Considerando che compra (su questo sito almeno) quasi quattro volte in più rispetto a quando è comodamanente distesa in divano a casa propria, pare proprio di no 😉
Ok… in ufficio si compra di più, ma pare che acquistando la sera si sia più propensi a comprare oggetti di maggior valore.
E adesso che lo sappiamo?
A cosa servono i report di Analytics? (fare i fighi coi clienti non vale). Teoricamente dovrebbero darci informazioni utili, o quanto meno, aiutarci a formulare delle ipotesi.
Con questi segmenti “mi faccio un’idea” di quanto avviene sul sito, se poiscendo nel dettaglio delle fasce orarie (come avevo fatto qui) … la mia ipotesi è quella di suggerire al cliente di puntare “di giorno” su articoli più “di massa” e la sera su quelli più costosi. E volendo, lo stesso potrebbe valere per il remarketing.